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DISCENDENTE
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Non possiedo i ritratti dei miei avi
ne un libro di famiglia per la mia stirpe
non ho conosciuto i loro volti
ne i testamenti, ne la vita.
Però io sento il sangue pulsare
antico e ribelle nelle vene
mi risveglia infuriato nella notte
e conduce al peccato originale. Forse
una mia bisnonna dagli occhi scuri,
pantaloni di seta e turbante
è scappata nella più profonda ora
con un khan* straniero dagli occhi chiari
lo scalpitare di cavalli ha echeggiato
dietro a loro nelle pianure danubiane
il vento ha nascosto le loro tracce
salvandoli entrambi dal coltello.
Forse è per questo che io amo
quelle distese vaste dove perdere la vista
la voce libera a inseguire il vento
la corsa di cavalli incitata dalla frusta
Forse sono nata peccatrice
magari crollerò in mezzo a una strada -
sono solamente degna figlia tua
terra mia, madre mia di sangue.
* khan - capo dei guerrieri presso i bulgari antichi.
© Elisaveta Bagrjana
© Traduzione di Vesselina Nikolova
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© E-magazine LiterNet, 09.04.2005, № 4 (65)
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